In Giappone arriva l’ape-robot per l’impollinazione. Avranno preso spunto da Black mirror?

Il Giappone è sicuramente uno dei paesi più attivi nel settore tecnologico e anche questa idea lo conferma. Alcuni ricercatori del National Institute of Advanced Industrial Science di Tsukuma hanno creato un’ape-robot per l’impollinazione.

Questa idea (insieme a tante altre) viene portata avanti per provare ad essere pronti nel caso in cui le api dovessero estinguersi (speriamo che questo non avvenga mai, ma da alcuni anni il numero di api sta diminuendo in modo preoccupante a causa dei pesticidi e di altri agenti inquinanti; l’eventuale scomparsa del prezioso insetto sarebbe un grave danno per l’ecosistema, visto che le api svolgono un ruolo fondamentale nell’ambito dell’agricoltura e non solo).

La prima ape-robot creata da questi ricercatori è costituita da un piccolo drone da 100 dollari che cerca di imitare al meglio il lavoro svolto dalle api con l’impollinazione. Al mini drone è stato incollato uno strato di crine insieme ad un gel creato dal chimico Eijiro Miyako che serve a “catturare” il polline che dovrà essere utilizzato per l’impollinazione.

robobee 1

I test effettuati hanno dimostrato che l’ape-robot ha svolto al meglio il compito che doveva eseguire, andando a prelevare il polline da un giglio giapponese ed in seguito trasferendo lo stesso dalla parte maschile a quella femminile del fiore. Questa ape-robot per la prima volta è riuscita ad imitare il comportamento di una vera ape.

Miyako ha mostrato tutta la sua soddisfazione per i risultati ottenuti dal suo esperimento, ma è consapevole che nella realtà una soluzione di questo tipo sarebbe difficile da attuare (almeno oggi). Infatti, l’ape-robot dovrebbe essere dotata di una telecamera ad alta risoluzione, di un GPS e di intelligenza artificiale necessaria per riuscire a rendere questo prodotto autonomo, eliminando i comandi da remoto per controllare il volo.

Un altro grande limite sarebbe rappresentato dai costi da sostenere per portare avanti un progetto di questo tipo, come spiegato dal biologo Dave Goulson su PopSci.

Per ora, quindi, questo esperimento non avrà un seguito, ma in futuro le cose potrebbero cambiare. Chi ha visto la serie TV Black mirror, quindi, per ora può stare tranquillo, non ci saranno api-robot assassine in giro.

Speriamo che soluzioni di questo tipo non debbano mai essere impiegate, ma la scienza continuerà comunque a cercare delle valide alternative; intanto, se non lo avete già fatto, andate a vedere Black mirror su Netflix (in particolare il sesto episodio della terza stagione che forse ha ispirato questi ricercatori) e dopo la visione, forse, non sarete così dispiaciuti della non attuabilità di questo esperimento.

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